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Test Akasha La Sportiva per mountain running


Nello sport spesso si sente dire: squadra che vince non si cambia. Lo stesso si può dire per le scarpe sportive, in special modo per quelle per correre in montagna.
Il modello Akasha de La Sportiva, è stata la scarpa che ho usato per tutto il 2016, e mi sono trovato talmente bene che la stessa scelta è caduta anche per il 2017. Che si tratti di escursioni a bassa o alta quota, di correre sugli sterrati come di salire e scendere montagne per pietraie e cenge, in gara come nelle gite con gli amici, l’Akasha è una scarpa che continua ad essere comoda, stabile e affidabile.

Akasha è la quintessenza degli elementi, l’etere. Secondo gli alchimisti l’etere sarebbe il composto principale della pietra filosofale, un elemento che, secondo Aristotele, si andava a sommare agli altri 4 già noti: il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria. Una pietra filosofale per la corsa in montagna, il trailrunning e lo skyrunning.

Sono scarpe con un drop (differenziale tra punta e tallone) di 6 mm, cosa che aiuta a salvare i tendini dall’usura. Il piede è perfettamente avvolto, senza pressioni, con un piccolo grado di movimento e libertà nell’avampiede per le dita.

La suola è di tipo Frixion XT, prevalentemente color nero con tacche a V rovesciata per la trazione nell’avanpiede e tacche a V per la tenuta sul tallone, con tacco esterno e punta interna di mescola diversa, color rosso e scanalature trasversali alla scarpa, la soluzione Trail Rocker. Il puntalino in TPU serve come anti-urto e anti-abrasione.

Pesano circa 330 grammi, con la tolleranza dovuto alla taglia del piede.

Il prezzo al pubblico è di 149 euro.

Guarda le caratteristiche de La Sportiva Akasha

In allegato le foto del test delle scarpe Akasha.

Articolo Publiredazionale

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.